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Evelina Giordano

A "Botrugno", uva e vini, tra le dimore storiche


In Puglia esistono piccoli centri da esplorare, di cui spesso si ignora l’esistenza. Uno di questi è Botrugno, un piccolo borgo in provincia di Lecce, situato nell'entroterra della penisola salentina. Ex frazione di Nociglia, acquistò l’autonomia comunale nel 1958. L’antichissimo borgo, ricco di storia contadina, fu molto probabilmente fondato da popolazioni greche, come testimoniato dalla stessa denominazione “botruomai”, che dal greco s’intende ‘produrre uva’, attività favorita dalla immensa presenza di vigneti sul territorio. Il sito abitativo inizia a prendere vita con la distruzione del vicino centro messapico, Muro Leccese, ad opera di Guglielmo il Malo, e diviene villaggio nel XII sec. dato in feudo a Lancellotto Capace dal normanno Tancredi. Nel XIII sec. passo’ alla dinastia dei Maramonte, o Maramonti, a cui è attribuita l’edificazione di un maestoso palazzo marchesale, simbolo della storia del luogo e del prestigio delle famiglie feudali. Il palazzo è sito nel punto più alto del paese, area in cui si andò man mano stabilendosi la comunità botrugnese, sviluppandone intorno l’abitato.

Nel corso del 1600 i Maramonte dovettero purtroppo vendere il nobile casale, insieme a tutti i beni, ad un'altra famiglia altrettanto prestigiosa, i “Castriota Granai”, che risiedette fino all'inizio del 1800. Durante la loro signoria i Castriota trasformarono il palazzo marchesale da piccola fortezza di difesa in una residenza lussuosa, tra le più prestigiose della provincia leccese. Fu per loro merito che il piccolo borgo visse un periodo di grande splendore e benessere economico, durato fino ad ottocento inoltrato, passaggio definitivo del casato ai governi locali. Anche se è un piccolo centro, dalle stradine strette a casette a “corte”, Botrugno è custode di diverse bellezze architettoniche e monumenti storici, a cominciare dalla citata dimora gentilizia, scrigno di tesori. A pianta rettangolare e in pietra leccese, si presenta con una maestosa balconata dall’alto della quale si può ammirare l’intero paese. Sulla facciata e sul portale si possono ammirare gli stemmi delle nobili famiglie che lo hanno abitato, mentre l’interno è composto da circa 80 ambienti dalle raffinate decorazioni, affreschi e pavimenti a mosaico. L’antica torre del `200 ospita il “Museo civico delle forze armate” dedicato all’Ammiraglio Rubelli, che racconta la storia d’Italia attraverso vari e antichi cimeli.

Tra gli edifici religiosi è consigliata una visita presso la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, edificata nel '600 insieme all'annesso Convento, su iniziativa del nobile Maramonte. Protetta da una cancellata, la facciata è decorata da colonnine in pietra e due sculture raffiguranti Sant'Antonio di Padova e Santa Chiara. Il portale barocco è reso prezioso dalla Vergine e da due Angeli genuflessi che invitano ad entrare a visitare l’interno. La Chiesa Madre invece è dedicata allo Spirito Santo, risalente al XVI sec., e si trova sulla piazza centrale del paese. Al cui interno si può ammirare l’altare dedicato a Sant’Oronzo ed altri con stucchi napoletani del ‘700.

Il Santo Patrono di Botrugno è Sant’Oronzo la cui devozione comincia a diffondersi dal 1660. Viene celebrato dai cittadini con la “festa piccinna di Sant’Oronzo” il 20 febbraio, data in cui il Santo salvò la provincia di Lecce dal terremoto, e nel mese di agosto con tre giorni ricchi di eventi, luminarie e mercatini. Semi occultata dalle casette basse e bianche del borgo si trova invece la Chiesa della Madonna Assunta, la più antica del paese, originariamente dedicata a San Nicola. È resa preziosa da un antico affresco raffigurante la Vergine e il Bambino in posizione benedicente. Botrugno è una di quelle località ancora non prese d’assalto dal turismo di massa. E’ un piccolo gioiello curato e abitato da gente semplice e rinomata per essere “grandi lavoratori”.

E’ un esempio di comune virtuoso, confermato dalla recente riqualificazione di aree e realizzazione di parchi, di cui ne è esempio il “Parco dei Pini”, all’ingresso del paese, attrezzato con alberi, aiuole, panchine e giochi per bambini, illuminato anche di sera per essere sempre fruibile. La campagna circostante il borgo di Botrugno è ricca di ulivi che offrono dell’ottimo olio extravergine e di eccellenti vigneti.

La popolazione locale è in gran parte ancora dedita all'agricoltura e all’allevamento, zoccoli duri della economia locale a cui, negli ultimi anni, si affianca il settore turistico sviluppatosi presso masserie ed agriturismi dove è possibile pernottare e/o degustare specialità gastronomiche del posto. Tra gli innumerevoli eventi culturali e sociali di Botrugno, è nota la “sagra dell’anguria”, come un po' tutto il territorio salentino, che si svolge il 17 agosto ed è interamente dedicata al frutto più rappresentativo dell'estate, l'anguria.

E’ una delle sagre più frequentate, anche dai turisti che godono di sano divertimento, musica popolare e specialità locali. E’ possibile vivere appieno la meravigliosa natura di Botrugno praticando escursionismo, adatto ad ogni tipo di abilità, o cammini e visite guidate su sentieri facilmente percorribili, affidandosi all’organizzazione di associazioni locali.

Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista

Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com


Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 14 agosto 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.





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