Carovigno, in provincia di Brindisi, è un borgo dalla storia antichissima, che affonda le radici nell’età della pietra, come testimoniato da interessanti ritrovamenti del paleolitico e del neolitico. Nel periodo di civiltà messapica, la vecchia acropoli dal nome “Carbina”, fu un centro fiorente con una florida attività agricola. Di tale momento storico, sono ancora visibili i resti delle mura megalitiche, oltre a diverso materiale archeologico esposto nei musei di Egnazia, Brindisi e Taranto. La storia del territorio di Carovigno non si discosta molto da quella dei centri circostanti, assoggettati alle dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese, a cui fecero seguito nel ‘500 gli spagnoli con un totale malgoverno ed impoverimento. La ripresa cominciò sotto i Borboni e le riforme che abolirono i diritti feudali, fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1860. All’attuale centro storico, di origini medioevali, si accede attraverso due porte, Porta Ostuni e Porta Brindisi, poste lungo una cinta muraria, fortificata dalla presenza di quattro torri vedetta, tutt’ora esistenti: Torre del Civile, Torre Giranda, Torre delli Brandi e Torre del Prete. Passeggiando tra le viuzze si resta incantati dalla candida bellezza delle case tinteggiate a calce, dagli archi in pietra, piccole corti e dagli antichi portoni delle abitazioni, tutte al primo piano e adornate di fiori.
Tra gli elementi di maggior pregio, del patrimonio del borgo, spicca il Castello Dentice di Frasso, posizionato sul punto più alto del paese, dal panorama mozzafiato, di pianta triangolare. Sorto come fortezza militare alla fine del XII sec., ha subito nel tempo numerose modifiche fino a diventare, nel ‘700, una ricca residenza nobiliare. Gli ultimi rimaneggiamenti furono realizzati per volere del conte Dentice nel 1904 e, tra il 1909 e il 1961, il castello fu frequentato da ospiti illustri, tra i quali figurano lo scienziato Guglielmo Marconi e il re d'Italia Umberto II di Savoia.
Di fianco al Castello si trova la Chiesa di S. Anna, costruita dalla famiglia Imperiali nel XVIII sec. con funzione di cappella privata. La Biblioteca comunale di Carovigno, "Salvatore Morelli", ha sede in un palazzo dalla particolare architettura, con grandi vetrate e custodisce più di mille volumi antichi di storia. A pochi km da Carovigno, merita una visita la trecentesca Chiesa Matrice dedicata all’Assunta, dallo splendido rosone, al cui interno sono custodite alcune tele settecentesche di artisti locali.
Di particolare interesse storico è l’ottocentesco Santuario della Madonna del Belvedere, antica Abbazia di Monaci basiliani, costruito su una grotta, nella quale si possono ancora ammirare affreschi di epoca greco-bizantina.
Nella grotta, luogo di culto e di pellegrinaggio, si racconta sia stata ritrovata l’effige bizantina della Madonna che ha dato vita alla tradizione del rito della “Nzegna”, una bandiera fatta di tanti piccoli pezzi di stoffa colorati.
Un millenario rito, e gioco di bandiere, svolto in Carovigno nel periodo pasquale da sbandieratori, circondati dal calore e dalla devozione dei cittadini, il tutto seguito da processione, corteo storico con dame, cavalieri e musicisti. Ma Carovigno non è solo luogo di cultura e di tradizioni. Infatti, le frazioni di Pantanagianni, Serranova, Specchiolla e Torre Santa Sabina sono le località balneari, molto frequentate dal turismo estivo, con interessanti sbocchi sul mare e sulle candide spiagge attrezzate e insignite “Bandiera blu”.
Una tappa d’obbligo, per gli amanti della natura, è sicuramente nella Riserva naturale di Torre Guaceto, sorvegliata dal promontorio e da una torre a base quadrata, realizzata nel XVI sec. per difendere le coste dalle scorrerie dei Turchi. Ma la volontà di tutelare il patrimonio naturale della zona fu un’iniziativa della marchesa Luisa Romanazzi Carducci che, nel 1970, lavorò per l’istituzione della “riserva”. E’un luogo quasi mistico in cui convergono bellezze naturali, sostenibilità ambientale, valorizzazione del territorio, archeologia e soprattutto salvaguardia delle specie protette di flora e fauna.
Da non perdere la visita al Centro Recupero Tartarughe Marine, gestito dal Consorzio di Torre Guaceto in collaborazione con il WWF, che si occupa di recuperare, curare e riabilitare le tartarughe marine Caretta Caretta in difficoltà, e liberarle a guarigione avvenuta.
Carovigno, posta tra la splendida Valle d’Itria e il Salento settentrionale, è circondata da una ricca campagna di ulivi secolari, che raccontano il lavoro dei contadini, eccellenti vitigni e mandorli, tanto da essere soprannominata una delle perle della Puglia. La cucina di Carovigno, semplice e genuina, ha forti legami con la terra e con il mare. Produzioni biologiche di qualità, a km zero, di latticini, del pomodoro “fiaschetto”, presidio Slow Food e dell’ottimo olio extravergine. Nonostante la nascita di attività moderne, è sempre vivo l’artigianato, con la lavorazione del ferro battuto e del legno, oltre a quello tessile. Vi sono ancora donne che lavorano completamente a mano tappeti, arazzi, coperte, tovaglie, impreziosite con decorazioni secondo tecniche tramandate da secoli. Da Carovigno vengono organizzate escursioni in località vicine, tra cui San Vito Dei Normanni, Latiano, San Michele Salentino, che si consiglia di visitare.
Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com
Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 24 aprile 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.