In Basilicata in provincia di Potenza, arroccato su imponenti massicci di roccia, nel cuore delle Dolomiti Lucane, è sito l’affascinante borgo Castelmezzano, annoverato per le sue bellezze naturali tra i “Borghi più belli d’Italia”.
La denominazione Castelmezzano nasce dalla dizione “castello di mezzo”, ovvero quella fortezza normanna realizzata in posizione strategica tra il XI ed il XIII sec. d.C., a difesa del borgo ma anche importante tappa per i cavalieri templari, durante le Crociate, che si recavano in Terra Santa.
L'accesso alla cittadina mediovale si presenta in modo alquanto singolare.
E' necessario, infatti, superare una piccola gola e attraversare una galleria scavata nella roccia per giungere innanzi un agglomerato concentrico di case incastrate nella roccia. Un piccolo e suggestivo presepe con tetti a lastre di pietra caratterizzato da numerose e ripide scale, che collegano tra loro le antiche abitazioni e che si aprono tra vicoli e passaggi ombrosi fino a salire sempre più su, dove godere delle bellezze paesaggistiche ancora del tutto selvagge ed incontaminate.
Dell'antico "castello normanno" restano visibili solo resti di mura megalitiche, una cisterna per la raccolta delle acque meteoritiche e una ripida gradinata, scavata nella roccia, che consentiva l'accesso nel punto più alto per controllare la vallata del fiume Basento.
In Piazza Caizzo, nel cuore del centro storico e della vita cittadina, è sita la Chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo, dalla maestosa facciata in stile romanico in pietra locale, al cui interno è possibile ammirare un affresco dedicato a San Rocco, protettore del paese, e una tela della “Sacra Famiglia” realizzata dal pittore lucano Giovanni De Gregorio, conosciuto come Pietrafesa.
Di origini bizantine, tra le chiese più antiche di Castelmezzano è la Chiesa del Santo Sepolcro che custodisce la statua lignea della Madonna dell’Ascensione del XIV sec.
Di particolare interesse storico sono anche le Cappelle di Santa Maria, della Madonna dell’Annunziata, di San Marco e di Santa Maria “Regina Coeli”. Oltre agli edifici religiosi il borgo vanta diversi palazzi nobiliari a cominciare dall’immenso Palazzo Ducale appartenuto ai De Lerma, ultimi signori di Castelmezzano del XVIII sec. La facciata principale si presenta con un maestoso portale e un grande loggiato. Alle spalle della Chiesa Madre si incontra Palazzo Coiro, del XIX sec., dal portale in pietra locale e una serie di balconi sorretti da mensole e ringhiere in ferro battuto.
Tutto il circondario del paese abbonda di sentieri, scalinate e ponticelli in pietra fino a raggiungere la vallata del Caperrino, dove si possono ammirare i resti di antichi mulini costruiti a secco con lastre di pietra locale dette “chiang” nel dialetto locale.
Dalla vallata, attraversando un ponte in pietra di probabile epoca romana, è possibile raggiungere l’antica Pietrapertosa, un altro bellissimo paesino immerso nella natura, in cima alle suggestive vette delle Dolomiti Lucane. Una caratteristica grande roccia, forata da un lato all'atro, posta all'ingresso del paese, ne determina il nome.
Castelmezzano deve la sua notorietà al famoso ed emozionante “Volo dell’Angelo” in caduta libera nel vuoto, singola o in coppia, reso possibile dalla presenza di un cavo d’acciaio e un sistema di carrucole che collegano Castelmezzano con il vicino borgo di Pietrapertosa.
Un vero e proprio volo spettacolare adrenalinico di un chilometro e mezzo in poco più di un minuto, destinato solo a soggetti avventurosi. Entrambi i borghi sono immersi nelle bellezze paesaggistiche del Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, area protetta della Basilicata attrezzata per escursioni naturalistiche e visite guidate, meta degli appassionati di arrampicate.
I due borghi sono uniti anche dal percorso definito delle “sette pietre” lungo un vecchio tratturo di circa due km. su cui si incontrano sette installazioni in pietra, artistiche ed evocative di un lungo passato dei luoghi, anche di visioni dell’immaginario popolare. Castelmezzano è definita infatti “città natura” perché è un luogo ideale per chi ama vivere a contatto con la natura, non adatto al turismo di massa e dove ancora sono vive le anche tradizioni, attraverso l’organizzazione di importanti feste, legate anche all’agricoltura.
Infatti, ogni anno, in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio si celebra il rito arboreo del matrimonio fra gli alberi, la “Sagra del Maggio”, che rappresenta un inno alla fertilità della terra, attraverso il rituale dell’unione di un tronco di cerro e di una cima di agrifoglio, festosamente trasportati dal bosco al paese dove avviene l’innesto e l’innalzamento fra balli, canti e sapori tradizionali.
Il 18 e19 agosto si svolgono i solenni festeggiamenti in onore del patrono San Rocco, con una festa e una processione per le vie del borgo, accompagnata da un concerto musicale e dai fuochi d’artificio. Gli abitanti di Castelmezzano conservano ancora oggi semplici caratteri della cultura contadina, al contempo diffidenti e tenaci, temprati dalle difficoltà della vita, ma anche leali e spiccatamente ospitali.
Evelina Giordano
Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia e Basilicata”