Sono poche le testimonianze sull’origine di Cerignola, anche a causa del terribile terremoto del 1731 che la distrusse quasi totalmente. Il territorio di questo antico e straordinario borgo, situato presso la valle dell'Ofanto a sud del Tavoliere in Puglia, pare sia stato abitato sin dal Neolitico, come testimoniano alcune tracce di insediamenti abitativi che raccontano molto della organizzazione e dell’economia agro-pastorale. Alcuni storici oltremodo fanno risalire la nascita al 500 a.C., in seguito alla distruzione dell’antica “Cerina”, attraversata strategicamente dalla via Traiana, rasa al suolo durante la guerra greco-romana nel 324 a.C. Gli abitanti, dei territori circostanti, fondarono inizialmente una serie di villaggi che, successivamente, unificarono in quella che sarebbe diventata Cerignola. L’antica cittadina mantiene ad oggi quasi inalterata la fisionomia di un “borgo medievale” con un patrimonio storico-archeologico-monumentale di grande importanza tanto da essere riconosciuta, già dal 2019, “Città d’Arte e, conseguentemente, interessante “destinazione turistica” dalle tante peculiarità tutte da scoprire.
Borgo dalle forti tradizioni contadine e produzioni agricole, è famosa per il “Piano delle Fosse granaie” approvato nel 1840, posto a sud dell’abitato cittadino, con cui venivano stabilite le modalità di raccolta e conservazione di grano e altri cereali. Una sorta di silos sotterranei di cui se ne contano oltre seicento, un vero e proprio monumento secolare della vita agricola primitiva del luogo, testimonianza superstite in tutta la Capitanata. Ogni fossa a forma di campana, scavata nel piano roccioso e intonacata, era profonda circa 5m e larghe 4,5m, con una capacità di circa 500 quintali, o addirittura mille e le operazioni di infossamento e recupero del grano richiedeva un’organizzazione di esperti operai. Dal 1982 le “fosse granarie di Cerignola”, sono tutelate dalla Sovrintendenza per i Beni Artistici, Archeologici e Storici della Puglia. Il cuore di Cerignola è rappresentato dal quartiere di “Terra Vecchia”, primitivo insediamento risalente probabilmente all'epoca romana, rimasto inalterato nel corso dei secoli, da dove ci si può incamminare per una passeggiata tra stradine tortuose e lastricate.
L’ingresso è segnato dalla Torre dell’Orologio, del XIX sec., confine che distingue il borgo antico dalla città più moderna. Accanto è sito il Palazzo Ducale, un tempo il “castello” della città. Quest’ultimo, ha subito molteplici rifacimenti anche, legati anche ai danni del terremoto nel 1731, che ne hanno trasformato la sua originaria forma, molto probabilmente cilindrica. Di stile tardo rinascimentale, oggi si presenta a pianta quadrata con un cortile interno, e, attualmente, ospita gli Uffici della Guardia di Finanza e dell’Ufficio del Registro.
Situata nel quartiere Libertà si trova lo storico complesso monumentale di Torre Alemanna risalente al XIII sec. Al suo interno si trova il palazzo di residenza dell’Abate, una chiesa e gli alloggi che ospitavano i cavalieri. Numerosi altri sono i palazzi cittadini di valenza storica che testimoniano lo sviluppo urbanistico e la crescita economica raggiunti dalla cittadina, soprattutto nel ‘900, e la nascita di numerose imprese industriali. Il palazzo del Barone Manfredi venne eretto in Piazza Duomo, tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec., dallo stile tipico dei palazzi veneziani, ancora in ottimo stato grazie ai frequenti lavori di manutenzione.
Il Palazzo Coccia-Cirillo, risalente al 1779, occupa un intero isolato che va da corso Garibaldi, dove vi è la facciata principale, a via Vittorio Veneto. Presenta molte similitudini con alcune ville vesuviane di fine Settecento che vedono, dal punto di vista architettonico, il passaggio da Rococò a Neoclassicismo. Il palazzo Carmelo è ubicato nell'antico convento dei Carmelitani la cui proprietà, nei primi del ‘900, a seguito della soppressione dell’ordine monastico, passò al demanio divenendo sede del municipio, oltre che scuola pubblica. Il Palazzo "Ex Opera Pia Monte Fornari, ex sede del Monastero dei Domenicani, dal 1992 ospita il “Museo del grano” con allestimenti che descrivono tutte le fasi della lavorazione dello stesso, con collezioni di grosse macine in fonolite di età romana. Il Museo Etnografico, ideato e realizzato nel 1979 dal professor Matteo Stuppiello, conserva una collezione di circa 2.000 oggetti legati alle tradizioni religiose e agli antichi mestieri contadini.
Il Teatro comunale di Cerignola "Saverio Mercadante", situato in piazza Matteotti, venne costruito su progetto dell'architetto Leopoldo Vaccaro ed inaugurato nel 1868 con la “Vestale” del compositore Mercadante, originario di Altamura. In collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese offre spettacoli di prosa, dai grandi classici alle rappresentazioni moderne, e teatro per i giovani che spazia tra le diverse tematiche.
Cerignola conta un lungo elenco di edifici di culto, tra cui la Chiesa Madre sita nella zona più antica del paese dedicata a San Francesco d'Assisi. Risalente all’anno mille, è la chiesa più vecchia della città ed è stata Cattedrale fino alla realizzazione dell’imponente Basilica minore di San Pietro Apostolo, una delle più grandi dell’Italia meridionale, noto come Duomo Tonti, in onore di Paolo Tonti che donò le sue ricchezze per la sua costruzione. Ottanta metri di cupola che sovrasta l’edificio dalle forme gotiche, realizzato in tufo e pietra di Trani. Nel Duomo, per sei mesi l’anno, viene esposta l’icona della Madonna di Ripalta, protettrice della città, un dipinto su tela disteso su due tavole di legno che si ritiene risalga al XIII sec., ritrovata nel fango lungo le sponde di un fiume. I festeggiamenti in suo onore vengono tradizionalmente svolte l’8 settembre.
Non si può omettere di ricordare che la cittadina è nota per aver dato i natali a Giuseppe Di Vittorio, storico sindacalista strenuo difensore dei braccianti, che predicava anche l’importanza della cultura, al filologo e linguista Nicola Zingarelli ‘creatore’ del famoso dizionario e, non in ultimo, per aver ospitato il celebre compositore Pietro Mascagni, dal 1887 al 1892, periodo in cui diresse per tre anni la filarmonica locale e compose la “Cavalleria Rusticana.
Evelina Giordano
Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”
Pubblicato da "Ovunque Puglia" di Evelina Giordano, su il Quotidiano on line“Pugliain.net" in data mercoledì 3 aprile 2024