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Evelina Giordano

Gravina Bella e selvaggia incanta tutti, non solo Bond.


Un tour tra torrenti, burroni e antiche rovine.

Pubblicato su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, con la Rubrica "La Puglia tutta per te" n. 244 di lunedì 5 settembre 2022.


La Puglia, terra del sole e dell'ospitalità, tra storia, arte e leggende, custodisce borghi affascinanti e paesaggi incantati che rendono questa terra un luogo unico dove vivere esperienze indimenticabili. Quasi adagiata sull’orlo di un profondo burrone, con intorno un panorama mozzafiato ricco di gravine e di puli, chiamato “grande canyon”, appare Gravina di Puglia in provincia di Bari, a ridosso dell'incantevole Parco Nazionale dell'Alta Murgia, sul cui fondo scorre un torrente omonimo “torrente Gravina”.

Capace di rapire il cuore per sempre, Gravina racconta un passato millenario che affonda le radici dal neolitico all'età del bronzo, testimoniate da un prezioso patrimonio archeologico, che favorì sin d’allora la vita dell’uomo in perfetta simbiosi con l’ambiente e le grotte esistenti. Dominata per anni da Greci, Romani, Normanni, fu anche più volte saccheggiata da rovinose scorrerie di bande come Goti e Saraceni, ma sarà Federico II di Svevia a restituirle dignità battezzandola “Giardino di delizie” e ponendola in primo piano tra le città di Puglia per le sue ricchezze e bellezze naturali. Chi è stato a Gravina sarà sicuramente stato colpito dallo scenario straordinario in cui appare, tra paesaggi e opere d'arte di indiscutibile pregio, e avrà potuto apprezzare anche il Ponte bianco della Madonna della Stella costruito intorno al 1600, alto 37 metri e lungo 90, che sorvola la gravina di Botromagno. Un affascinante impianto medievale, che serviva ai fedeli anche per attraversare il torrente sottostante e raggiungere la chiesetta rupestre di cui porta il nome. Nel suo centro storico svetta il campanile del Duomo rinascimentale, con resti romanici e gotici. In piazza Notar Domenico, si trovano la chiesa di Santa Maria del Suffragio, meglio conosciuta come la Chiesa del Purgatorio e la Biblioteca Finya, fra le più antiche biblioteche pugliesi, ricca di un patrimonio librario di oltre undicimila volumi. Da piazza Benedetto XIII partono le scalinate che conducono ai quartieri più antichi, Fondovico e Piaggio che, ancora oggi, presentano una varietà di scorci suggestivi. Archi e case si susseguono addossate fra vie tortuose ed intricate, da dove si arriva alla Chiesa di San Michele dei Grotti, interamente scavata nella roccia e dedicata a San Michele Arcangelo, Santo Patrono della città. Da visitare è l’ex palazzo del “Seminario vescovile” che ospita al suo interno raccolte di paramenti sacri, reliquari ed oggetti liturgici ed il Museo archeologico che custodisce reperti storico che vanno dal VIII secolo a.C. al XIII secolo d.C. Molto interessante può risultare la visita della Gravina sotterranea, un percorso a 15 mt. di profondità in ottimo stato, che permette di conoscere il sistema di grotte, cisterne, cantine, forni seicenteschi e ambienti di servizio, e poter osservare da vicino arredi e strumenti di lavoro originali. Gravina è nota anche per la sua raffinata gastronomia e i suoi prodotti come il “Pallone di Gravina”, un caciocavallo tradizionale lavorato con latte crudo, presidio slow food. Da non perdere nella seconda metà di aprile, è la Fiera di San Giorgio, che tutt’oggi è tra le fiere più antiche d’Italia e rappresenta un importante momento economico per la città.

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