Peccato che per carnevale ci toccherà indossare la mascherina dell'emergenza! Emergenza che colpisce al cuore le città più vivaci e trascinanti della festa più internazionale, il “Carnevale”. E’ triste, ma sarebbe impossibile, ed impensabile, poter gestire manifestazioni così coinvolgenti. Non ci sarebbe misura di sicurezza che reggerebbe e dobbiamo guardare al futuro, con fiducia. Tutto tornerà come prima, dobbiamo solo andare avanti ed avere pazienza.
Uno degli eventi più belli e sentiti dell’anno, dopo Natale, è sicuramente il Carnevale, Tra i mesi di gennaio, febbraio, e a volte i primi di marzo, è senza dubbio la ricorrenza più gioiosa e variopinta dell’anno, e anche un po' pazza dove scherzo, finzione e gioco sono ammessi. Il termine carnevale deriva dal latino “carnem levare” (eliminare la carne) ed è una festa che si celebra in Italia e nel mondo, in tutti i Paesi cattolici dove i festeggiamenti terminano con il “martedì grasso”, prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, che ha inizio con il “mercoledì delle ceneri”. La tradizione del carnevale si perde nella notte dei tempi, risalente a feste pagane durante le quali si utilizzavano maschere che avevano la finalità di tenere lontani gli spiriti maligni. Ci sono racconti che riportano il carnevale ai Babilonesi, ai greci, arrivando addirittura alla preistoria.
Nell’antica Roma le feste popolari romane erano chiamate “saturnali”, come caricatura della nobiltà, alle quali potevano prendere parte, tra banchetti e piaceri di ogni genere, anche i poveri e gli schiavi. Il rito del travestimento era un invito agli spiriti dei defunti a ritornare sulla terra per divertirsi, in cambio di raccolti abbondanti e prosperità. Con l'avvento del cristianesimo questi riti persero il loro carattere di “magico rituale” e tra il Medioevo e il Rinascimento rimase solo una forma di divertimento popolare, con forme teatrali e di recitazione.
Oggi il Carnevale è indubbiamente legato alla tradizione religiosa che conclude la fine delle feste natalizie, ed è un’occasione festosa che si celebra un po' ovunque tra coriandoli, gente in maschera e sfilate di carri allegorici nei confronti di personaggi ed eventi che coinvolgono spesso anche la politica.
Il dolce per eccellenza del carnevale sono “le chiacchere, chiamate anche bugìe, frittole, sfrappole, cenci ed altro, la cui origine è attribuita al cuoco napoletano Raffaele Esposito, il quale si trovò a dover saziare una fame improvvisa della regina Savoia proprio mentre chiacchierava con lei. Si sostiene anche che abbiano origine nella Roma antica per poi diffondersi in tantissimi luoghi in Italia e nel mondo. Durante i saturnali, infatti, si festeggiava proprio con cibi di questo tipo chiamati “frictilia”, perché fritte nel grasso di maiale, che venivano distribuiti ai passanti per strada per festeggiare. Erano molto facili da preparare, come le nostre chiacchere, tanto che ce ne era per tutti e nessuno rischiava di non averne.
Solitamente in Italia i carnevali più spettacolari sono quello sfarzoso e scenografico di Venezia, il più dissacrante di Viareggio, quello storico di Ivrea, con la spettacolare "battaglia delle arance", e quello più antico d’Europa a Putignano, ciascuno con la propria storia, tradizioni e specialità. La data di inizio del periodo di carnevale è legata sempre a quella della Domenica di Pasqua, ovvero settanta giorni prima. Nell’attuale anno 2021 il carnevale ha inizio il 31 gennaio e il termine è il 17 febbraio, purtroppo con un sapore diverso poiché, per la prima volta, dovrà fare i conti con le restrizioni previste dall’emergenza sanitaria che non permette i consueti festeggiamenti e le sfilate dei carri. Si spera possa essere solo un rinvio ad un momento più tranquillo, quando l’onda devastante dell’epidemia si sarà attenuata e si potrà tornare alla normalità, e le diverse Amministrazioni comunali lanciano la loro sfida con grande forza, entusiasmo e convinzione.
Putignano, come altre città, ipotizzano di poter svolgere i festeggiamenti d’estate o nei primi giorni d’autunno, pensando già quanto potrà essere bello indossare una maschera diversa, quella del “carnevale”, e i maestri cartapestai nella realizzazione dei propri carri, sempre oggetto di forte ironia, non avranno bisogno di lavorare molto di fantasia, in quanto avranno un facile ed ottimo spunto.