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Evelina Giordano

Il mese di Ottobre, e i profumi autunnali "Pugliesi"


E'arrivato l’autunno, e #Madrenatura ci regala il meglio di sé, come l’emozionante spettacolo del ‘foliage’, ovvero quel fenomeno naturale che di cambio ‘d’abito’ degli alberi. Appena fuori dai centri abitati, ci si ritrova in un mondo incantato di colori e vegetazione splendente, tra profumi e gusti intensi, e paesaggi dai colori caldi che, dal verde dell’estate, passano dai toni accesi del verde a quelli caldi dell’arancio e del giallo.

La #RegionePuglia è un immenso “polmone verde”, che comprende vaste campagne, ma anche pinete, boschi e foreste, che danno l’opportunità di immergersi in una natura incontaminata e scoprire tutti i prodotti che in questa stagione autunnale la rigogliosa terra è in grado di offrirci. Stagione forse un po' malinconica, ma sicuramente dai paesaggi suggestivi, ricca di colori avvolgenti, come quelli dell'intenso marrone delle castagne, ma anche dei funghi e dei tartufi.

In Puglia, in questo periodo, si battono le zone boschive delle #Murge dove, tra faggi secolari, aceri, castagni e querce, è facile trovare il fungo #cardoncello, la cui crescita è favorita dai terreni poveri e umidi, all’ombra degli alberi. E' ritenuto da molti cuochi, soprattutto dai palati sopraffini, una eccellenza.

Questa ricca e rigogliosa terra offre anche il #tartufo, bianco o nero, dall’odore intenso, è presente soprattutto nella Foresta Umbra, zona eletta, e nei boschi del sub-appennino Dauno, nel territorio agro-forestale del comune di Biccari. Il tartufo, definito il “cibo degli Dèi”, si trova anche sul Gargano, nei pressi dell'Isola di Varano e nel Salento nella zona costiera dei Laghi Alimini. Ricordiamoci che non tutti sono autorizzati a raccoglierli, bisogna essere possessori di un tesserino e vi sono regole che bisogna assolutamente rispettare.

Le murge sono anche il terreno ideale per le gustose #castagne, le regine del bosco, ma definite anche la farina per il pane dei poveri, che consigliano di raccogliere direttamente dal terreno, poiché il frutto è sicuramente già maturo e protetto dal suo spesso guscio.

E’ bellissimo, e super rilassante, raccogliere le castagne in compagnia della famiglia, e trascorrere la giornata nei boschi tra camminate e pc-nic. E’ una esperienza molto apprezzata dai bambini, ma che fa sicuramente bene anche agli adulti, poiché aiuta a liberare la mente e il fisico da tutte le energie negative di una settimana stressante di lavoro. Il periodo della raccolta delle castagne ha un’atmosfera un po‘ simile a quella della vendemmia e gli esperti informano, inoltre, che dove c’è il castagno c’è anche il fungo #porcino. Quindi una doppia opportunità.

L’alta Murgia è una terra ricca di coltivazioni naturali, tra cui le piante di #finocchio o finocchietto selvatico, di colore verde con piccoli fiori gialli a forma di ombrello, che in genere giungo a maturazione già nei primi giorni del mese di settembre. Sono note le sue proprietà, un vero toccasana per l’organismo. Oltre ad essere un potente digestivo, il finocchietto aiuta a depurare il fegato dalle scorie ed è un potente antidolorifico.

In questa zona possono essere facilmente reperiti anche gli #asparagiselvatici, molto comuni e abbastanza nutrienti, da utilizzar in vario modo sulle tavole. In questo periodo le campagne pugliesi ne sono piene, più quelle del Salento, ma anche della Murgia. Gli asparagi selvatici sono considerati più genuini di quelli coltivati, e sono ricchissimi di vitamine. Questi ortaggi contengono anche una molecola che ha proprietà depurative e diuretiche. Sono tanti altri i frutti autunnali come le mele cotogne, le noci, l’uva spina, e le melegrana, queste ultime simbolo di produttività, ricchezza e fertilità, tutti prodotti molto graditi e consumati nelle giornate più fredde e bigie.

A questo punto non ci resta che organizzare delle piacevoli fughe fuori porta, all’aria aperta e a contatto pieno della natura. A piedi con zaino in spalla, o anche in bicicletta o a cavallo, andando alla ricerca dei preziosi e genuini sapori di stagione, da portare sulle nostre tavole, e gustarli con l’ausilio delle tantissime antiche ricette pugliesi, che vengono tramandate ancora oggi di generazione in generazione. Senza saperlo, faremo il pieno della vitamina D che migliorerà il nostro umore, dal momento che le ore di luce diminuiscono e, quindi, anche la produzione naturale di endorfine e melanina.


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