La Lucania è una Regione dell’Italia antica dove, a partire dal V sec. circa, si stanziarono genti di stirpe sannitica, di lingua osca, denominati lucani. Tra le innumerevoli province di Potenza, capoluogo lucano, si incontra il piccolo e fiabesco abitato, Savoia di Lucania.
Un tipico borgo medioevale posto in una felice posizione panoramica, dalla cui altezza domina la valle del Melandro e l’omonimo fiume, abitato per secoli da un popolo tranquillo e operoso che ha saputo salvaguardare, fino ai tempi d’oggi tradizioni, cultura e storia.
L’antico nome “Salvia”, così detto in origine, voleva rappresentare un luogo ricco di salici oppure, più semplicemente, di salvia di cui le campagne sono piene.
Ma la storia racconta, in modo attendibile, che fu mutato in "Savoia" dagli stessi cittadini per scusarsi nei confronti della Monarchia, dopo che, nel 1878 l’anarchico Giovanni Passannante, originario del paese, attentò la vita di re Umberto I di Savoia, durante una sua visita a Napoli.
Circondato da natura verdeggiante e incontaminata, il suggestivo paese conserva inalterata la sua morfologia originaria.
E’ emozionante passeggiare nel centro storico in cui, tra vicoli tortuosi, si possono ancora ammirare abitazioni contadine raccolte a schiera, con facciate in pietra e scorci di grande fascino.
Tra le architetture principali di distingue il castello di Lucania di Savoia che, costruito nel 1230, domina il borgo sviluppatosi intorno. E’ sicuramente il monumento più rappresentativo dell’antico borgo che, nonostante abbia subito nel corso del tempo manomissioni e trasformazioni, è un complesso di grande bellezza e fascino.
Attualmente ha funzioni di polo museale, “il Museo Salviano, che ospita la ricca collezione Vernotico e, tra i numerosi cimeli, spiccano medaglie, monete e divise del Ventennio Fascista. Bellissimo anche il giardino del castello, attualmente in fase di recupero.
Sempre in pieno centro storico è sita l’imponente Chiesa Madre dedicata a San Nicola di Bari.
La realizzazione risalirebbe al 1450, con successive modificazioni ed ampliamenti che hanno un po' trasformato l’originario stile romanico. All’interno conserva alcune tele attribuite al pittore lucano del ‘500 Giovanni di Gregorio detto il “Pietrafesa. All’esterno, invece si può ammirare il possente campanile a quattro piani.
Savoia di Lucania è un borgo dalla vocazione contadina e pastorale, che sfocia nella produzione locale di formaggi e salumi e nella ricca gastronomia a base di piatti tradizionali, come la “mollicata”, il maiale alla salviana o l’agnello con patate e peperoni cruschi, ma anche una ricca selezione di pizze cotte nel forno a legna.
Il patrono di Savoia di Lucania e San Rocco che viene festeggiato tre volte: il 16 dicembre, una celebrazione esclusivamente religiosa, il 16 maggio, i cui si venera San Rocco come protettore delle campagne e del raccolto, e il 16 agosto, giorno in cui si tiene la festa più importante, con processioni religiose e cortei, accompagnati da bande musicali e fuochi d’artificio.
Un’altra festa tradizionale è l’Infiorata del Corpus Domini, molto sentita dai cittadini che, dopo la celebrazione eucaristica e la processione che parte dalla chiesa madre e attraversa la zona detta “San Bernardino”, passeggiano nelle strade per ammirare splendide immagini realizzate con petali di fiori, in particolare rose e ginestre, e balconi adornati con lenzuola e coperte ricamate.
Gli appassionati di trekking nel territorio di Savoia di Lucania trovano il luogo ideale per vivere momenti unici a contatto con la natura.
Una delle escursioni più interessanti è quella che attraversa il bosco di Luceto di grande fascino, ricco di castagni e felci, per poi raggiungere il Vallone del Tuorno dove, davanti agli occhi, si aprono sei cascate di acqua sulfurea, dall’odore intenso, alcune delle quali arrivano fino a 20 mt. di altezza che scendono in un anfiteatro naturale circondato da fitta vegetazione e formazioni rocciose. Una scarpinata fatta di meditazione, in un’oasi di bellezza incontaminata, dove gli unici suoni che si odono sono i propri passi, il fruscio delle foglie, il canto degli uccellini e lo scrosciare tumultuoso dell’acqua, un “tuono” fragoroso e potente. Sono organizzate anche escursioni a cavallo e, per i meno pratici corsi di equitazione.
Durante il percorso, sapientemente segnalato, si possono ammirare anche stalattiti, stalagmiti e un antico mulino ad acqua che gli autoctoni chiamano “lu milniedd”.
Evelina Giordano
Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”