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Evelina Giordano

La Riserva naturale di "Torre Guaceto"


Le diverse difficoltà legate all’emergenza sanitaria ci hanno messo a dura prova, e gli isolamenti e distanziamenti hanno invaso la nostra vita, modificando le relazioni sociali e condizionando prepotentemente le scelte personali, come quella della vacanza. Infatti, in questi tempi di incertezze, il buon senso ci consiglia viaggi non troppo distanti da casa e, possibilmente, vissuti in aree e borghi circondati dal verde, e poco affollati. In Italia, per nostra grande fortuna, abbiamo centinaia di destinazioni che meritano assolutamente una visita, mete meravigliose dove poter trascorrere una vacanza in pieno relax e, soprattutto in sicurezza, tra l’altro raggiungibili in auto o in camper senza affanni, e con i propri tempi. Il concetto si avvicina molto a quello che viene definito turismo lento o, ancor meglio turismo di prossimità.

Se ci guardiamo intorno, il territorio pugliese è in grado di offrire stupende ricchezze, tutte da scoprire e a portata di mano, anche per una toccata e fuga. Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche, dai piccoli borghi alle splendide città d’arte, dalla pianura, alla collina, alla campagna, patrimoni naturali come i boschi dalla rigogliosa macchia mediterranea o gli spettacolari tratti costieri dai fondali ricchi di flora e di fauna. Un piccolo “Paradiso” naturale lo incontriamo tra Carovigno e San Vito dei Normanni, a 17 km da Brindisi, ed è un angolo incontaminato del Salento conosciuta come “Riserva di Torre Guaceto”. Lambita dal mar Adriatico, è ritenuta tra le migliori oasi protette al mondo, premiata più volte per l’impegno volto a tutelare l’ambiente marino e il suo ecosistema.

A Torre Guaceto è possibile coniugare una vacanza all’insegna del sostenibile e rispetto per la natura. Soggiorni di carattere famigliare, fatte di semplicità e difficili da dimenticare, passeggiate a piedi o in biciletta, e nuotate in un mare incontaminato.



La zona è caratterizzata da chilometri di spiagge dorate o di sabbia bianca e fine, alternate a scogli lisci affioranti, calette e prati di posidonia, oltre a numerosi siti di interesse storico e culturale, come l’area archeologica di Santa Sabina, di notevole importanza, dove sono stati rinvenuti diversi reperti messapici, monete d'oro e d'argento, anfore, la statua di una dea romana e quindici tombe.

La denominazione “Guaceto” sembrerebbe derivare dall'arabo con il significato di “acqua dolce” e il suo simbolo è per l’appunto una torre aragonese, costruzione cinquecentesca e quadrangolare edificata per controllare tutta la costa e contrastare le incursioni straniere, specialmente saracene. Oggi l’antico edificio, tenuto in buono stato, è una delle tante sedi del WWF ed ospita i volontari che sorvegliano l’incantevole riserva marina.

Ospita una mostra permanente e un laboratorio finalizzato alla conoscenza delle specie marine e faunistiche di cui il luogo è ricco. Infatti, nella macchia, tra le dune, è facile incontrare tane scavate da donnole e volpi, mentre la zona un po' più umida è frequentata da uccelli migratori come l'airone cinerino, la gallinella di mare e il falco di palude.

Il mare è popolato da una ricca fauna, ed è spesso visitato da delfini e dalla tartaruga “Caretta caretta”.

La Riserva di Torre Guaceto è rinomata come Centro di Recupero e Salvaguardia di Tartarughe Marine, che porta il nome di Luigi Cantoro scomparso prematuramente, storico brindisino impegnato nel WWF attraverso il soccorso, la cura e la riabilitazione degli esemplari trovati in difficoltà. Una attenta campagna di sensibilizzazione, con progetti mirati al ripristino ecologico e tutela dell’enorme patrimonio naturale dell’area, sono da qualche tempo stati messi a sistema dal Consorzio di Torre Guaceto, in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Brindisi.

E’ piacevole assistere al coinvolgimento della comunità, tra cui associazioni di volontariato, in attività come la pulizia dell’arenile e delle aree circostanti, ad opera anche di piccoli volontari del WWF. Nello svolgimento di buone pratiche è fondamentale rendere complici le nuove generazioni, poiché sono loro il prossimo futuro. Far vivere emozioni come la liberazione in mare di una tartaruga, salvata e curata, per far comprendere l’importanza del rispetto dell’ambiente e di tutto quanto esso è composto, e della prevenzione necessaria per continuare ad ospitarli nel migliore dei modi.


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