In provincia di Brindisi, su una altura di antiche dune costiere, quasi a dominare la pianura del cosiddetto “Tavoliere di Terra d'Otranto”, antico percorso della Via Appia, sorge una cittadina avvolta da tremila anni di storia, di nome Oria. Lo storico Erodoto racconta che la città venne fondata con il nome “Hyria” intorno al 1400 a.C., da un gruppo di cretesi in fuga da una tempesta scoppiata sulle coste ioniche, realizzando così il primo insediamento abitativo. Oria fino al sec.256 a.C. fu un importante centro messapico, tribù di Iapigi di cui ancora oggi conserva numerose tracce. Conosciuta come la Porta verso il Salento, si accede al suo centro storico attraverso i resti di due maestose porte, Porta Manfredi a sud e Porta degli Ebrei a ovest, tra strette viuzze, vicoli caratteristici e palazzi antichi che appaiono alla vista in tutto il loro splendore.
In una posizione sovrastante rispetto al resto della città è sito il meraviglioso Castello Svevo, edificato dall’imperatore Federico II su fortificazioni normanne. Considerato “monumento nazionale”, è un vero e proprio gioiello di architettura in pietra che nel corso dei secoli è stato dimora di diversi principi, nobili e cavalieri.
Oria è sempre stata meta prediletta di scrittori e di artisti, dove trovavano l’atmosfera ideale per stimolare la loro creatività e fantasia. Oggi è invece è tra le mete più ambite del turismo, grazie alla sua favorevole posizione tra i mari Adriatico e Jonio.
Premiata “Bandiera arancione” dal Touring tra le località d’eccellenza dell’entroterra, fa da richiamo tutto il periodo dell’anno, anche se viene scelta più spesso per trascorrere le vacanze estive. La tradizione storico-folcloristica vuole che si svolga annualmente, nel mese di agosto, il “Torneo dei Rioni” in onore di Federico II.
L’evento dal 1967 rappresenta l’anima della città che, tra musiche medioevali e lo spettacolare palio finale, vede la partecipazione di circa un migliaio di quattrocento figuranti in costume che accompagnano in corteo l'Imperatore lungo le vie del borgo antico, in attesa di Isabella di Brienne, Regina di Gerusalemme, promessa sposa del re. Ai piedi del Castello Svevo è situato il Parco Montalbano, uno straordinario giardino disposto su più terrazze, contenute da muri in pietra a secco, in cui è presente una ricca vegetazione esotica. Edifici nobiliari di grande rilevanza storica sono il Palazzo dei Missionari del XVIII secolo e il Palazzo Martini in stile barocco, dove ha sede il Museo Archeologico che custodisce numerosi reperti archeologici. Una ricca esposizione in dieci sale, tra corredi funerari e vasellame di uso quotidiano, racconta la storia dell’antica popolazione Messapica, e i loro usi e costumi. Al 2015 risale una sorprendente scoperta archeologica, sotto la pavimentazione in Piazza Lorch, che ha portato alla luce i resti di un’antica necropoli con 15 tombe interamente scavate nella roccia intorno ad un pozzo.
La grande bellezza è rappresentata dalla Cattedrale, con la facciata in pietra leccese, realizzata sui resti di un’antica struttura medioevale, danneggiata dal terremoto del 1743. Dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo, dall’alto del Colle del Vaglio domina l’intero borgo, con la sua meravigliosa cupola ricoperta di ceramiche policrome. Al suo interno si possono ammirare pregiati marmi e stucchi, dipinti e statue, tra le quali quelle dei Santi Medici di scuola veneziana. Per volere di Sua Santità Giovanni Paolo II la Cattedrale, nel 1992, è stata elevata a Basilica Pontificia Minore. Per i più coraggiosi, attraverso una scala, si può accedere alla Cripta delle Mummie della Confraternita locale. A pochi passi dalla Cattedrale ci si imbatte nel Palazzo Vescovile, risalente al XVI secolo, dal bellissimo salone di rappresentanza e la scalinata monumentale, e nella Chiesa di San Francesco di Paola che per anni ha conservato il corpo di San Barsanofio, Patrono della città, venerato sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. A cinque km sorge da Oria sorge il Santuario San Cosimo alla Macchia, meta di pellegrinaggi legati al culto dei Santi Medici, compatroni del paese insieme a san Barsanofio. Oria è sempre cordiale ed accogliente nei confronti dei visitatori che sanno apprezzare anche le antiche tradizioni legate all'ottima e genuina cucina, e ai tipici prodotti locali. Infatti, oggi l'economia di Oria è legata al turismo, oltre che alle attività agricolo-pastorali, zoccolo duro da sempre. Passeggiando tra i silenziosi vicoli è facile sentire il profumo di orecchiette con involtini e polpette di carne, da gustare insieme al tipico dolce oritano, un soffice pan di spagna ricoperto da una dolce glassa di zucchero.
Altri dolci della tradizione sono i marzapani e le “scarpette” dette anche “Le cosce della Monaca”, di “colore bianco”, realizzati alla fine dell’800 dalle Suore Benedettine presenti in quel periodo ad Oria nel Monastero di San Benedetto, ai piedi del Castello Svevo.
Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com
Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 6 marzo 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.