I Borghi pugliesi sono un po' tutti accomunati dall’avvicendarsi nei secoli di dominazioni straniere, che hanno lasciato tracce indelebili, e scrigni colmi di arte, cultura e tradizioni millenarie. Hanno una lunga vita da raccontare, fatta anche di luoghi e bellezze naturali, ancora non del tutto esplorate. Sui monti del Subappennino Dauno, in provincia di Foggia, poggia un fantastico borgo medioevale, Sant’Agata di Puglia, le cui radici affondano in un lontanissimo passato. Grazie al suo straordinario belvedere panoramico, che regala scorci di rara intensità tra il Tavoliere e il golfo di Manfredonia, è definito “La Loggia delle Puglie”, e si mostra in un unico nucleo piramidale con una doppia cinta muraria. La prima, la più antica di epoca romana, racchiude l’imponente Castello Imperiale simbolo di Sant’Agata che, con i suoi torrioni, sovrasta dall'alto l’antico borgo.
Per secoli ha svolto solo funzione difensiva, una roccaforte militare a servizio anche dei Longobardi e dei Bizantini che seguirono, per poi passare nell'XI sec. sotto il controllo dei Normanni. Con gli Svevi, il castello diviene un “Castrum exemptum” ossia una fortezza di primaria importanza e si racconta che sia stata fra quelle più amate da Federico II, utilizzata anche dagli Angioini che governarono per altri 172 anni. Con il subentro degli Aragonesi ebbero inizio i lavori di trasformazione del castello in residenza abitativa.
Oggi è annoverato tra i “Luoghi del Cuore” del FAI - Fondo Ambiente Italiano – che organizza periodicamente visite guidate. La seconda cinta muraria è quella che circonda la “Cittadella annessa all’Arco della Porta Nuova” ricca di vicoli ripidi, torrette, antiche chiese, e numerose residenze nobiliari edificate tra il ’600 e il ‘700.
Molto singolare è il “Parco Urbano delle Opere in Pietra” di Sant’Agata in Puglia, costituito da portali e balconi degli edifici storici e delle chiese adornati con stemmi araldici, figure di animali, immagini sacre o profane, e altri emblemi realizzati da esperti mastri scalpellini. Un vero patrimonio artistico che sta a dimostrare l’agio di famiglie blasonate che commissionavano tali opere.
A pochi km dal centro di Sant’Agata si può ammirare lo storico Ponte Palino, di età romana, costruito per favorire l’attraversamento del torrente Calaggio, affluente del Carapelle. Il ponte, utilizzato fino al 1960 circa, conserva ancora la sua antica struttura a tre arcate, sostenute da enormi blocchi in pietra. Tra le numerose chiese e luoghi di culto spicca la Chiesa Matrice dedicata a San Nicola, di epoca normanna. Di enorme importanza artistica sono il settecentesco Presepe scolpito da Stefano da Putignano, il coro ligneo in noce nero, e la pala di Gaetano di Pacecco de Rosa del ‘600 raffigurante San Gaetano.
Si consiglia di visitare anche la Chiesa di Sant’Andrea, la più antica del paese, e le cappelle dedicate a San Rocco, alla Madonna dell’Arco, alla Madonna del Carmine e a Sant’Agata. L'area circostante il paese è ricoperta da una ricca vegetazione che cela la presenza di alcuni siti archeologici. Di grande interesse storico è il “frantoio ipogeo”, risalente alla prima metà del ‘500, di proprietà della nobile famiglia Nova, utilizzato fino al 1927. Sito all’interno di una suggestiva grotta, custodisce vecchi attrezzi, tra cui una macina in pietra, due presse in legno e un asse cilindrico, e rappresenta il “monumento alla archeologia industriale contadina”. Un piccolo angolo di Sant’Agata è dedicato al Museo Etnografico, gestito dall’Associazione “Santagatesi nel Mondo”. Si tratta di una mostra permanente di oggetti utilizzati in tempi passati, arricchiti da collezioni di foto e video che raccontano la storia del luogo. Sant’Agata è molto amata dai suoi abitanti, coinvolti spesso dall’Amministrazione Comunale in attività finalizzate alla promozione del territorio. Sono tantissimi anche i giovani che accompagnano i turisti fra i tesori della città e presso le tante botteghe di artigianato autentico, e prodotti tradizionali agroalimentari tra i quali spicca l'olio extravergine di oliva DOP Dauno, fonte importante dell’economia locale. Sant’Agata è un borgo molto vivace dal punto di vista culturale.
Lo dimostra l’aver aderito al progetto culturale “Borghi della Lettura”, nel cui ambito vengono organizzati incontri di lettura sulla storia del luogo e delle antiche tradizioni, aperti sia ai cittadini che ai forestieri. Scegliere Sant’Agata per una vacanza, o semplicemente un breve weekend, vuol dire passare giornate tranquille all’insegna del turismo lento ed esperienziale, e godere del buon cibo fatto di piatti semplici e genuini.
E’da sottolineare che, nel 2002, Sant’Agata ha ottenuto il marchio di qualità turistico-ambientale “Bandiera Arancione” dal Touring Club Italiano, e nel 2016 è stata eletta “Città del buon vivere” da Slow Food. Non mancano gli eventi che animano la vita sociale del borgo e che attirano numerosi visitatori in diversi periodi dell’anno. In estate, solitamente nel mese di agosto, ha luogo il tradizionale Tarantando, il "Festival Internazionale di musiche e danze popolari", contestualmente allo svolgimento delle Fiere di San Rocco e San Lorenzo. Nel mese di febbraio ricorrono le solenni celebrazioni in onore dei Compatroni San Biagio e Sant’Agata.
Molto particolare è la Sagra delle Cicce Cuotte, il dolce tipico preparato il primo novembre in occasione della commemorazione dei defunti. Nel mese di dicembre, per il Santo Natale, il borgo innevato si trasforma in un vero e proprio presepe vivente, illuminato solo da fiaccole romane, come vuole la suggestiva e secolare tradizione.
Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista n.13138/ 2009 cell. 328 6155042 Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com
Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 27 febbario 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.