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Evelina Giordano

Sant'Agata di Puglia, la “Loggia delle Puglie”.

C’è una parte di #Puglia, nel territorio della Daunia, un po' meno frequentata e forse anche poco conosciuta, ma altrettanto ricca di storia e di tradizioni. Come tutto il meridione, è stata terra di conquiste e di diverse dominazioni. Ogni borgo di questa zona ha una lunga vita da raccontare, tra ricchezze e povertà, che ha inizio con l’antico popolo dei #Dauni, a cui hanno fatto seguito Romani, Normanni, Bizantini, Svevi, Angioni, Aragonesi lasciando in ogni angolo, tra arte e cultura, tracce e testimonianze indelebili.


Il comune di #SantAgatadiPuglia sorge in provincia di Foggia, sui monti del subappennino Dauno e, grazie alla sua posizione e al suo straordinario belvedere panoramico, che spazia sul Tavoliere e sul golfo di Manfredonia, è definita “La Loggia delle Puglie”. La cittadina è strategicamente situata ai confini delle tre regioni Puglia, Basilicata e Campania, vicinissima oltremodo ai laghi di Monticchio, alle alture del melfese in Basilicata, e agli altopiani dell’Irpinia. Il borgo di epoca medioevale si presenta in un unico nucleo storico ben curato, con una doppia cinta muraria. Una circonda la “Cittadella annessa all’Arco della Porta Nuova” ricca di vicoli ripidi, torrette, archi e di numerosi palazzi gentilizi e residenze nobiliari, edificati tra il ’500 e il ‘700, che testimoniano la ricchezza del luogo.


Tutti i portali sono adornati da stemmi, opere fini dei mastri scalpellini locali, che costituiscono il “Parco Urbano delle Opere in Pietra”.

L’altra cinta, la più antica, racchiude l’imponente Castello Imperiale, in stile romanico, che sovrasta la cittadina dall'alto dei suoi maestosi 800 metri ed è la testimonianza dell’impero di Federico II di Svevia e del lungo dominio sul territorio pugliese. Per via della sua imponente posizione ha svolto per secoli la funzione difensiva, per poi in seguito essere trasformato in residenza nobiliare. Oggi il Castello è valorizzato dal FAI - Fondo Ambiente Italiano - che organizza visite guidate alla scoperta della residenza.

Tra le numerose chiese e luoghi di culto si consiglia di visitare la Chiesa Matrice dedicata a San Nicola, di epoca normanna, la Chiesa di Sant’Andrea, la più antica del paese, seguite da molte cappelle dedicate a San Rocco, alla Madonna dell’Arco, alla Madonna del Carmine e a Sant’Agata. E poi ancora il trittico di Conventi di stupefacente bellezza, delle Vergini, dei Francescani Riformati e dell’Annunziata. L'area circostante il paese è ricoperta da una ricca vegetazione con la presenza di alcuni siti di interesse archeologico.

Si consiglia di visitare il settecentesco “frantoio ipogeo della Famiglia Nova”, che per secoli ha prodotto un ottimo olio. Si deve alla Proloco il ripristino di questo singolare monumento alla archeologia industriale contadina che, all’interno di una grotta, conserva ancora oggi vecchi attrezzi tra cui una macina in pietra due presse in legno e un asse cilindrico. Nel 2002 Sant’Agata ha ottenuto la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano e nel 2016 è stata eletta “Città del buon vivere” da Slow Food. Sant’Agata e molto amata dai suoi abitanti e dai suoi giovanissimi cittadini, coinvolti spesso dall’Amministrazione Comunale nella realizzazione dei progetti del FAI per la promozione del territorio, come per esempio accompagnare i turisti lungo un viaggio fra i tesori della città, e le tante botteghe di produzioni artigianali.

La città di Sant’Agata conserva un cuore vivace e uno spirito sempre allegro, dimostrato dai tanti eventi che propone durante l’anno e che animano la vita sociale e turistica, abbinate sempre alla gastronomia ricca di prodotti locali, tra i quali spicca l'olio extravergine di oliva DOP Dauno. Le regine delle manifestazioni sono certamente le Fiera di San Rocco e San Lorenzo a metà agosto, a seguire la Sagra di re le Cicce Cuotte nel mese di novembre, la Festa di San Biagio e Sant’Agata a febbraio, e il Tarantanno (tradizioni popolari mescolate alla coinvolgente musica della Taranta e folk). Nel mese di dicembre, per il Santo Natale, la città si trasforma in un vero e proprio presepe vivente, illuminato solo da fiaccole romane, come vuole la suggestiva e secolare tradizione.

Ultimamente,l’Amministrazione Comunale, al fine di abbellire e rilanciare la città dal punto di vista turistico, ha progettato una piacevole passeggiata guidata, con partenza da Largo Perillo fino ad arrivare in cima al Castello, dove poi continuare la visita all’interno. Il filo conduttore lungo tutto il percorso ha come soggetto il "fiore", variopinto e profumato, da apprezzare attraverso le tante e diverse specie piantumate in bellissimi vasi in argilla.



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