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Evelina Giordano

“Vicent City”, l'eremo di Vincent Brunetti, a Guagnano.

La Puglia è oramai una delle regioni più accreditate e predilette dal turismo, non solo estivo. Il Salento è un territorio molto interessante, tutto da scoprire sia durante una vacanza, sia occasionalmente per conoscere una delle parti più preziose del territorio pugliese. Da Galatina a Gallipoli, da Otranto a Ostuni custodisce tanti piccoli tesori, naturali e non, che non ti aspetti, e che aspettano te per una visita.

Avete mai sentito parlare dell’eremo di Vincent Brunetti a Guagnano, in provincia di Lecce? Merita scuramente una visita l’Eremo di Vincent o di “Vicent City”, una vera e propria casa-museo che sicuramente vi lascerà a bocca aperta. L’abitazione è stata costruita negli anni ’90 dal famoso pittore Vincenzo Maria Brunetti, conosciuto anche con l’appellativo di “Libellula del Sud”.

Personalità alquanto ecclettica e stravagante, fu allievo di grandi artisti italiani come Francesco Messina e Giacomo Manzù, frequentò l’Accademia di Brera, e fu incoraggiato nel suo percorso di artista da Arnando Pomodoro che lo accolse presso la sua Bottega.

Tra mosaici giganti, dipinti e statue, la dimora-museo è un’isola felice, un po' estrosa e anche fuori dal tempo. In realtà è poco conosciuta, e se ne parla anche davvero poco di questo luogo strano ma anche tanto speciale che l’artista ha voluto creare a sua immagine e somiglianza. E’ un posto fuori dal mondo reale, che è possibile visitare. Infatti, Vincent accoglie i visitatori tutti i giorni, e gratuitamente. Durante l’incontro racconta la storia della sua vita partendo dall'infanzia a Guagnano, di cui è orgogliosamente originario, passando per la scuola d'Arte di Lecce e le esperienze a Milano, dove ha vissuto per più di venti anni, della sua malattia in parte debilitante, fino al ritorno in Puglia e alla realizzazione della sua casa-museo a Guagnano, dopo un anno e mezzo vissuto in un trullo a Noci.

Un luogo concepito da una sua pace interiore, definito da lui “una cattedrale”, molto colorato, al limite tra il sacro e il profano. Spazi ampi che esprimono fantasia, genialità e nel contempo leggerezza, creati totalmente con materiali di recupero barattati e, spesso, non esattamente contestualizzati. L’eremo, inizialmente nato come una "Chiesetta votiva", situata all’interno della campagna salentina, nel tempo si è trasformato in una casa museo ricca di opere straordinarie.

Scale piccole e grandi, soffitti bassi e alti, porticine che si aprono su un susseguirsi di stanze, in una sorta di labirinto tappezzato di mosaici attraverso cui si possono ammirare sedie ottocentesche, quadri, statue di ogni genere, tra cui quella della “Libertà”, antiche macchine da scrivere, conchiglie, bottiglie decorate, camini, una slitta rossa e persino dei peluche. Sia all’interno che all’esterno sono ubicate sue personali fantasiose opere creative, ma anche di altri artisti, di cui alcune in vendita al piano superiore. La maggior parte dei mosaici presenti nella struttura sono stati realizzati dall'artista Orodè Deoro, anche lui di origine pugliese.

Nel percorso si incontra di tutto, perfino una grotta che richiama quella di Lourdes, con all’interno una celestiale statuetta della Madonna. Durante la visita nella casa-museo, si può godere delle performance di artisti che, spesso di domenica, dipingono sul momento a suon di musica. L’Eremo di Vincent è apparso nel 2003 nelle sale cinematografiche nel film Italian Sud Est” e nel video-tormentone dell'estate 2020 interpretato dalla cantante salentina Alessandra Amoroso e Boomdabash.

Il principale obiettivo dell’artista era quello di allontanarsi dai classici schemi abitativi tradizionali e far emergere tutta la creatività e fantasia esistenti che, molto probabilmente, rappresentano il suo mondo interiore. La realizzazione di un luogo così fantasiosamente bizzarro e coinvolgente è la conferma di essere riuscito nel suo intento.

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